en-ALLEANZA CON LA TERRA PER LODARE DIO
Quest'anno il 13esimo messaggio per celebrare il tempo della custodia del Creato propone il tema dell'alleanza con la terra. Dal 1 settembre al 4 ottobre siamo tutti invitati a riflettere su questo e ad assumere comportamenti conseguenti coerenti con il Vangelo.
Dio chiede all'uomo di custodire il Creato. Custodire nel linguaggio
biblico corrisponde al verbo "shamar", che vuol dire conservare, sorvegliare,
osservare. Conservare la terra vuol dire assicurare agli uomini della famiglia
umana di disporre, nel presente e nel futuro, delle risorse necessarie ad una
vita dignitosamente umana. Si conserva qualcosa di cui si ha la disponibilità,
ma con misura, quello che oggi manca. Il sistema economico e sociale che abbiamo
costruito non misura, ma arraffa, calpesta con violenza, strattona, spinge,
chiede immediate accelerazioni perché il mercato, quello finanziario, possa
guadagnare di più e più in fretta. La mera speculazione finanziaria, per capirci
quella selvaggia, non è etica. Invece sorvegliare vuol dire occuparsi
attivamente di qualcosa a cui teniamo. In genere si sorvegliano i bambini,
detenuti o luoghi particolari. Ecco la terra è debole, se l'uomo non la
sorveglia. L'uomo deve attivarsi perché sia realizzata anche nella natura il
compito che Dio ha fissato per essa. L'idea che la natura lasciata a sé fa
meglio non è corretta perché in fondo questa opzione non prevede alcun compito
per l'uomo e, quindi, esclude una creatura della natura, appunto l'uomo, dal
sistema ecologico. Un paradosso! Infine arriviamo all'osservare: l'uomo deve
custodire la terra rispettandone effettivamente le leggi intrinseche. Custodire
non vuol dire distruggere la natura o modificarla a proprio piacimento o
intervenire sempre e comunque perché ci si sente i signori del tutto; ma vuol
dire, invece, aprirsi allo stupore e al mistero dell'intero progetto delle
creature e osservarne le leggi, per rispettarle e applicarle. Il compito di una
scienza eticamente orientata ed ecologicamente fondata è questo. La scienza
descrive non deve obbligare; è l'etica che obbliga, invece; e se quest'ultima è
condivisa, nei suoi valori di fondo dalla famiglia umana, allora porta frutto. La
bellezza della terra, opera e dono di Dio, è a disposizione di tutti. Tutti ne
possono e ne devono godere. A maggio di quest'anno abbiamo già superato il
cosiddetto "overshoot day". Abbiamo
consumato più risorse naturali di quante la Terra ne produca. Dio, invece, ha
promesso all'uomo che la custodia della terra gli assicurerà risorse
sufficienti. Disinteressarsi di questi temi, non custodire il creato è rompere
il rapporto con Dio. Anche la Chiesa dovrebbe parlare dei peccati contro l'ambiente.
Il messaggio di quest'anno ci invita a reagire a tutto lo sconforto che c'è in
giro su questi temi. Si cominci da nuove azioni per assicurare un "lavoro dignitoso
con una attenzione forte per l'ambiente" e ci si indirizzi a perseguire "(quel)la pace interiore delle persone (che) è
molto legata alla cura dell'ecologia e al bene comune, perché, autenticamente
vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di
stupore che conduce alla profondità della vita" (Laudato Si', n. 225). Ed occorre anche dar fondamento a tale
attenzione, inserendola sistematicamente nei corsi di formazione per tutti
coloro che esercitano responsabilità nella comunità ecclesiale".