en-“LA FAMIGLIA EDUCHI AL RISPETTO DEL CREATO”
Pubblicato su La voce, inserto locale di Toscana Oggi del 1 settembre 2013, pag. 3.
Domenica 1 settembre si celebra la 8 giornata della Salvaguardia del Creato e la Chiesa ci chiede di porre attenzione a questo tema, ormai diventato di interesse quotidiano per la vita di ciascuno di noi. Il messaggio proposto quest'anno, dalla Commissione episcopale per la pastorale sociale, del lavoro, giustizia e pace insieme a quella per l'Ecumenismo e il dialogo, si focalizza sul rapporto tra creato e famiglia. L'intuizione è particolarmente felice poichè in settembre a Torino si terrà la 47 Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema della famiglia. La proposta ci suggerisce la famiglia come soggetto educante al rispetto dell'ambiente. Occorre un approccio concreto per invertire la mentalità odierna verso questi temi e la Chiesa italiana propone tre valori di riferimento: la gratuità, la reciprocità, la restituzione del male fatto. Il Creato è un dono che Dio ha fatto all'uomo perché egli cresca, ne goda e partecipi al suo amore. Tutto ciò è stato fatto gratuitamente. La gratuità dell'amore in famiglia, che è un fatto naturale ed istintivo, ci permette di cogliere anche quello per la natura. In famiglia si impara il dono di sé gratuito, nel contesto del creato si impara la gratuità con cui abbiamo ricevuto da Dio i suoi frutti. L'altro valore su cui soffermarsi è la reciprocità. Essa richiama le relazioni. Ogni giorno impariamo a incontrare persone diverse da noi. La prima diversità è vissuta in famiglia, dove ruoli, età e sesso ci dicono che la differenza è un valore. Anche nella natura esiste questo concetto di diversità tra e dentro le specie viventi: si chiama biodiversità. La biodiversità è una ricchezza. La famiglia costituisce un patrimonio di diversità sociale e relazionale di cui tenere conto. Le differenze però vanno armonizzate, come testualmente dice il messaggio, "depurando la competizione tra maschile e femminile". Questa espressione è particolarmente significativa e riuscita e ci insegna che la scoperta delle rispettive differenze, innanzitutto in famiglia, è un compito a cui dedicarsi con fiducia e tempo. L'ultimo valore richiamato è la restituzione del male fatto. I vescovi sottolineano che in famiglia si impara a perdonarsi per i torti ricevuti ed è, perciò, la prima scuola di ascolto profondo e di resurrezione personale. In famiglia si impara a riparare al male fatto e ricevuto. Così anche nei confronti della Natura a cui tanto male l'uomo moderno sta arrecando. Questo valore potrebbe suggerire tante azioni riparatrici verso la natura anche nel nostro contesto provinciale. Lo spazio per la creatività delle famiglia, qui, è molto ampio.
I valori
indicati dal messaggio ci offrono una prospettiva di ecologia dell'uomo
integrale e ci invitano ad assumerci una responsabilità chiara verso il Creato
con gli stili di vita, riconoscendolo come dono gratuito di Dio. La famiglia è
uno dei luoghi di educazione alla salvaguardia dell'ambiente; la proposta è il
recupero del linguaggio della natura nel progetto educativo