Messaggio di Quaresima di Papa Francesco 2019

24.06.2022

LA RELAZIONE TRA L'UOMO E DIO è LA SPERANZA DEL CREATO

.Il Messaggio per la Quaresima del 2019 di Papa Francesco ci invita a riflettere sullo stile di vita personale. Il cammino quaresimale è l'opportunità di cogliere il valore del rapporto con Dio. L'uomo può "attingere ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo". È un'opportunità da cogliere, perché la nostra vita si possa trasformare da deserto a giardino. Perché ciò si realizzi concretamente, il Papa ci suggerisce tre azioni della tradizione cristiana: digiunare, pregare e fare l'elemosina.

Il digiuno è riempire un vuoto interiore: quello dalla mancanza di amore.

La pratica del limitare il cibo in alcuni momenti, il mercoledì delle ceneri e ogni venerdì, è l'invito a cambiare un aspetto del nostro comportamento: invece di saziarci di ogni bene, siamo invitati a limitarci nel desiderio, perché questo modifica il meccanismo di risposta immediata ai nostri istinti, naturali, di appropriazione. Cominciare dal cibo è utile e immediato. Sentire il morso della fame, rinunciare al sempre più diffuso e quotidiano utilizzo di dolci, di pietanze ben preparate ed elaborate, ci aiuta ad entrare nel nostro corpo. Si vive sovente fuori dal corpo e lo utilizziamo per soddisfare i nostri desideri volontari, piuttosto che ascoltarne il ritmo e comprenderne i limiti. Il corretto rapporto con la creazione può cominciare da questo: ascoltare il corpo per comprenderne i limiti. Si può digiunare dal cibo, ma è possibile anche limitarsi nei desideri emotivi, dagli sforzi fisici eccessivi, cioè rinunciando allo stress, non certo dal fare ciò che è urgente, opportuno o necessario, si può digiunare rimuginazione del pensiero che confonde la mente. Digiunare è riprendersi la libertà di appartenersi, è dominio di sé e imparare i "propri confini", innanzitutto quelli del corpo. Siamo essere finiti; non abbiamo possibilità indefinite, ma dobbiamo rispettare i nostri umani e naturali limiti. Rispettare il creato è, innanzitutto, questo.

La preghiera è "saper rinunciare all'idolatria e all'autosufficienza del nostro io e dichiararci bisognosi del signore e della sua misericordia".

Rinunciare all'io, cioè all'ego, è conquistare il proprio sé, cioè scoprirsi persona. L'autosufficienza in cui l'uomo postmoderno vive è l'illusione di poter definire la storia e il futuro senza Dio. Questo comporta la grave conseguenza di aver scelto una prospettiva che assomiglia ad una linea piatta sull'orizzonte. Dio vuole verticalità per noi, vuole che l'uomo raggiunga altezze ora impensabili, cioè che scopra la sua dignità di persona, ma, purtroppo, ci limitiamo a mediocri attività come rivaleggiare e combatterci per prevalere, possedere invece di condividere, desiderare smodatamente per sé stessi invece di creare fraternità, rompere equilibri naturali, invece di scoprire le segreti leggi della natura (scientificamente poco note al di là di quello che si vuole far credere e si dice). Pregare è costruire un nuovo rapporto con se stessi e con Dio, in cui la divinità è riconosciuta la fonte originaria della Vita.

Fare l'elemosina è "uscire dalla stoltezza di vivere accumulare tutto per noi stessi, nell'illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene".

In Quaresima siamo invitati a riscoprirci capaci di comunione. Il futuro va pensato insieme. Ha il sapore del futuro tutto ciò che risponde al criterio della sincera fraternità e, quindi, condivisione di beni, distribuzione equa di risorse fondamentali, perfezionamento della Creazione, utilizzo moderato di ciò che è destinato anche alle generazioni future, aiuto ai poveri.

Il cambiamento dello stile di vita avviene con l'affidamento della propria vita a Dio, che in Gesù si è fisicamente mostrato. La Chiesa ci offre lo strumento del pentimento. cioè la richiesta di perdono. Questo ci riporta a vivere da figli di Dio e ciò si riflette sulla creazione che intrepida aspetta la nostra azione perché il progetto di Dio si compia. Fare Pasqua è riconoscere la legge naturale di Dio dentro di noi e nel creato. La relazione col creato è "normativa" cioè descrive i nostri limiti e ci offre molte possibilità creative, innanzitutto quella di vederci correttamente come creature e non come creatori della vita. La Quaresima è la pazienza della conversione e l'attesa di una gioia di nuova vita. La scelta dei passi, però, spetta a ciascuno di noi e si realizza nel cuore mediante il silenzio. La Vita ci aspetta, la creazione freme nell'attesa e l'uomo deve rispondere.