Il libro descrive la cammino-terapia, un innovativo
approccio metodologico in psicologia, che può essere utilmente impiegato come
via terapeutica. Essa ha come riferimento antropologico il rapporto tra uomo e
natura come sistema simbiotico, simbolico, sincrono. La relazione tra uomo e
natura è presentata come normativa, cioè come forma (necessaria) dell'essere
come persona. Il volume definisce il costrutto teorico e gli elementi
costitutivi del setting terapeutico. L'autore indica chiaramente che senza
un'antropologia di riferimento ogni via psicologica, terapeutica e non, è
destinata a essere infeconda. Pertanto viene proposto al lettore una
riflessione profonda sulla salute mentale come questione di armonia tra i tre
fondamentali domìni dell'uomo: il corpo, la mente e lo spirito. La
cammino-terapia viene ricostruita come via specifica per conservare o ritrovare
ciò che era andato perduto.
Il volume si spinge a trattare il tema dello spirito
in psicologia, che, oggi, non può più essere marginalizzato come dato
evanescente, o, addirittura, inesistente, perché a-scientifico e, quindi, non
misurabile. La scienza è misurazione di risultati di interazioni; nell'uomo una
delle condizioni di interazione è l'anima. L'individuo in armonia si scopre
"persona",cioè unità inscindibile psicosomatica che si autoappartiene. Ma non
basta. Ci si scopre persona lungo un percorso, anche terapeutico se necessario.
Il terapista, allora, ben può accompagnare il paziente sulla via dell'armonia.
L'ambiente naturale, il linguaggio metaforico e analogico, in chiave simbolica,
l'utilizzo della semantica dei colori e gli oggetti appartenenti alla natura
rappresentano le condizioni minime perché possa essere proposta una efficace
terapia dei comportamenti disfunzionali della struttura psichica. Viene,
altresì, trattato il tema del "silenzio terapeutico", spesso evitato ovvero
ignorato dai terapeuti stessi; invece esso si presenta come utile compendio per
vivificare lo spazio relazionale empatico nella diade terapeuta-paziente. Nel
volume si intende superare la prospettiva riduzionista dell'uomo, che, oggi,
anche una certa corrente filosofica della scienza vorrebbe imporre come maggioritaria.
L'uomo non è riducibile a sistema a valenza biologica, anche qualora indagato
attraverso le neuroscienze, il cui contributo non può essere ignorato, ma che
deve essere compreso come tentativo descrittivo. "La scienza, anche quella
psicologica descrive, non ordina". La scienza non può essere normativa. È la
relazione ad essere tale. Quella tra l'uomo e la natura è il paradigma per comprendere il senso dell'armonia e
ricostruire un'immagine non sbiadita dell'alta dignità a cui siamo finalizzati.
È una questione di natura umana. L'uomo è coscienza di sé, del Sè e delle sue
dimensioni antropologiche. La camino-terapia si propone come spazio di azione
del riequilibrio delle dinamiche profonde della psiche, perché sono, ormai,
ampiamente provati i benefici che l'ambiente naturale dona all'uomo. Custodire
la creazione è azione di conservazione di se stessi in senso psichico. La relazione
con la natura permette all'uomo postmoderno di accedere in modo concreto e
agevole alla coscienza che è il luogo in cui il persona incontra il divino e
diventa persona. La cammino-terapia è la via per realizzare ciò; ed è francamente
un percorso di spiritualità della psiche, cioè di psicospiritualità. Il volume
è, dunque, rivolto a psicologi, psicoterapeuti, educatori e lettori attenti ai
temi del sé e della coscienza. Il linguaggio comprensibile in cui è scritto
permette ad un vasto pubblico di comprendere i fondamenti di un innovativo
approccio. La cammino-terapia è un approccio integrale alla persona e il
camminare ne costituisca la sua metafora.