QUERIDA AMAZONIA
CONTEMPLAZIONE, IMPEGNO E COMPORTAMENTO ECOLOGICO IN QUERIDA AMAZONIA
Querìda Amazonia! Cara Amazzonia, così titola l'esortazione post-sinodale di Papa Francesco appena pubblicata . Essa contiene la risonanza spirituale del Papa rispetto ai temi trattati durante il Sinodo amazzonico. Proprio in apertura del testo si chiarisce il grado di fonte ecclesiologica che ha il testo. Essa non sostituisce il documento finale né lo vuole superare, ma esprime quanto avvenuto come dinamica spirituale dentro il cuore del Papa e, quindi, della Chiesa universale. Si è detto e scritto che questa esortazione abbia deluso tutte le parti che speravano di ottenere qualche risultato personale. Questa, credo, è una meravigliosa notizia: un Papa che delude le aspettative delle tifoserie, vuol dire che ha correttamente fatto il discernimento e che offre all'umanità il suo cuore libero, come quello di Cristo. In Querida Amazonia si sente il profumo della libertà dello Spirito Santo, che soffia dove vuole.
Francesco ci parla di tre sogni per l'Amazzonia: il sogno sociale, culturale, ecologico ed ecclesiale.
Nel sogno sociale il Papa ci chiede di lottare a aiutare i poveri affinché i loro diritti non siano calpestati. Anche per costoro bisogna realizzare un buon vivere, fondato sulla giustizia e l'affermazione della dignità di ogni forma di vita. I poveri e i popoli originari aborigeni vivono ancora molto in forme comunitarie consuetudinarie. Questo è una importante lascito all'uomo postmoderno, isolato e perennemente vincolato a strumenti di comunicazione a distanza.
Nel sogno culturale il papa ci segnala la grande varietà di bellezza dei popoli, che esprime una corretta internazionalità. Il consiglio è di custodire queste radici.
Anche quello di dare nuovi volti amazzonici alla Chiesa è un dono da chiedere e un impegno per il presente.
Colpisce ancor auna volta la profondità, la delicatezza con cui il Papa tratta il tema ecologico. Per esprimerlo usa spesso versi poetici. Custodire l' enorme bellezza naturale dell'Amazzonia è il sano consiglio del Papa che si declina in sentieri ben precisi. Il primo è il rispetto per le risorse naturali, innanzitutto l'acqua che accomuna le popolazioni e le nazioni amazzoniche e che richiama tutti noi a tenere in grande considerazione e difendere la primaria risorsa per la vita. Il secondo è quello di rifiutare il paradigma tecnocratico e consumista postmoderno che "soffoca la natura e ci priva della dignità". Su questo Francesco è stato ancora una volta molto netto. In maniera molto innovativa anche per la politica internazionale è, poi, il pensiero sulla contrarietà ad una internazionalizzazione dell'Amazzonia; essa, semmai, necessita di una maggiore cura e responsabilità da parte dei governi nazionali. Questo principio è molto importante e andrà valorizzato nel futuro delle relazioni internazionali. Il terzo è quello di imparare a coniugare saggezza ancestrale e modernità dei mezzi tecnici, affinché si custodisca il presente per il futuro.
Questo il grido dell'Amazzonia che si offre all'orecchio di tutti noi e che può spingerci all'azione; innanzitutto della conversione ecologica che parta dallo sguardo contemplativo, cioè dal cuore e non dal di fuori e che conduce ad un comportamento ecologico che sia, secondo il Papa, meno vorace, meno ansioso, più sereno, più fraterno e più rispettoso.
Pubblicato su Toscana Oggi il 1 Marzo 2020